Internet è uno strumento molto potente che permette di ottenere un numero elevatissimo di vantaggi. Esso viene applicato a tutti i settori e permette sempre di ottenere risultati più veloci e con una qualità superiore. Tuttavia, come ogni valido aiuto, presenta anche il rovescio della medaglia. In sostanza si corre il rischio di vedere le proprie informazioni disponibili in rete. Questo vorrebbe dire lasciare a milioni di persone la possibilità di accedere a formazioni che potrebbe volere non sia fornite.
Questo è proprio il bisogno che viene appagato dal diritto all’oblio.
Anche l’Unione Europea ha sancito questo esplicito diritto e dovere. Esso diventa un dovere proprio nella misura in cui l’interessato faccia esplicita dichiarazione di cancellazione delle informazioni a lui riferite. La richiesta può essere direttamente fatta a chi gestisce il sito in questione ed esso è obbligato a verificare quanto denunziato.
Una volta accertato che siano presenti link contenenti informazioni sul richiedente, bisogna subito provvedere a cancellarli dal sito in questione. Infatti è fortemente protetta la posizione di tutte le persone che entrano in contatto col mondo del web. Nessuno può vedere esposte su internet informazioni delle quali non desidera darne notizia.
Se il gestore del sito, per inerzia o per dolo, non dovesse provvedere a rimuovere i link incriminati, il soggetto potrebbe fare ricorso presso il Garante della Privacy o presso l’autorità giudiziaria. In questo caso sarà l’apposito organo ad impegnarsi per far rispettare la normativa vigente. Bisogna sottolineare che questa possibilità viene riconosciuta anche a chi trova riferimenti personali anche sui motori di ricerca. Infatti è molto semplice digitare un nome nella barra di ricerca di Google e spulciare siti in cerca di informazioni personali. Per questo motivo si può richieder anche al motore di ricerca di eliminare dette informazioni e risultati e procedimento sono sempre gli stessi.
Per facilitare tutta l’operazione il Garante ha previsto un apposito modulo che è stato caricato sul suo sito: modulo diritto all’oblio
In questo modo basterà entrarvi, seguire la procedura guidata e si potrà facilmente fare un ricorso od una segnalazione.
Anche alcuni siti molto importanti, come ad esempio Google hanno provveduto a muoversi in questo senso, in maniera tale da rendere tutto più agevole per il soggetto che pensa siano stati violati questi limiti informativi.
Basterà, quindi, selezionare la voce Rimozione informazioni da Google che si trova nel centro assistenza ed in pochi e semplici passi si provvederà ad effettuare la segnalazione. I motori di ricerca, poi, devono essere ancora più sensibili a questo problema in quanto la loro attività principale consiste proprio nell’analisi e nell’archiviazione di informazioni. Questi concetti sono stati classificati dall’Unione Europea come trattamento di dati personali e come tali meritano molta attenzione in sede di divulgazione e gestione. Infatti il diritto alla riservatezza è molto tutelato dalla normativa comunitaria e bisogna stare molto attenti a non infrangerne alcuna legge. L’eccezione più importante a questo fenomeno è quella riferibile a persone di interesse pubblico.
Quando l’informazione in questione assume valore presso la maggioranza delle persone, perché ad esempio si tratta di dati rilevanti su un personaggio pubblico, allora la sua diffusione diviene tollerabile.