Risparmio fiscale per gli impatriati: come ottenerlo

Scopri tutto quello che c’è da sapere sul risparmio fiscale per gli impatriati e su come poterlo ottenere leggendo questo articolo.

Sono molti gli incentivi nuovi che sono stati messi in campo per poter sviluppare maggiore economia sul territorio italiano, uno di questi è il risparmio fiscale per gli impatriati. Un’agevolazione molto importante e decisamente allettante che permette ai lavoratori dipendenti ed autonomi che non sono italiani di ottenere un risparmio fiscale se trasferiscono la loro residenza sul territorio italiano e da qui il nome “impatriati”. A seguire questo genere di pratiche sono dei professionisti come lo Studio Riggioni Fano che sono in grado di aiutare ogni persona ad ottenere gli incentivi di cui ha bisogno. Scopriamo meglio in questo articolo quest’agevolazione e come sfruttarla a nostro vantaggio.

Che cos’è?

L’agevolazione di cui parliamo è un’agevolazione fiscale che permette di tassare al 30% o al 10% i redditi del lavoratore dipendente, oppure di un lavoratore autonomo o di impresa per un tempo di 5 periodi di imposta che possono essere estesi se sussistono le condizioni. Questa norma è applicabile per i cittadini italiani che vivono all’estero ma vogliono ristabilire la residenza in Italia sia da cittadini stranieri che impatriano in Italia per motivi legati al lavoro. L’obiettivo è quello di riportare in Italia tante delle giovani menti che sono andate all’estero per trovare uno sbocco lavorativo e di incentivare così l’economia italiana sotto ogni forma.

Chi perciò ne può usufruire?

Ad usufruire sono perciò dipendenti, lavoratori autonomi o imprese che hanno una sede in Italia. Queste categorie di persone e imprese devono aver riportato la residenza fiscale in Italia e che svolgono gran parte della loro attività lavorativa su territorio italiano.

Come richiedere l’agevolazione?

Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti, il dipendente dovrà formulare richiesta esplicita al proprio datore di lavoro sarà poi lui ad occuparsi di applicare l’incentivo sui redditi del dipendente direttamente nella busta paga.

I lavoratori autonomi possono invece usufruire dell’agevolazione direttamente alla compilazione della dichiarazione dei redditi nell’apposita casella del quadro RE del modello Redditi PF.

Possiamo perciò dire che l’agevolazione si richiede con una semplice autocertificazione ed è quindi responsabilità del lavoratore la sua applicazione. Può essere però annullata nel caso in cui:

  • Non abbiamo la documentazione sufficiente per dimostrare i due anni precedenti all’impatrio su territorio italiano con una residenza estera.
  • Non c’è il mantenimento della residenza su territorio italiano per almeno due anni.