Certificato Carichi Pendenti: come e perché richiederlo

In alcune circostanze è importante dimostrare di non avere debiti a proprio carico nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria. Questo accade, ad esempio, quando si deve fare richiesta per alcuni concorsi pubblici oppure per accedere a determinate posizioni lavorative.
Non sempre, infatti, si è conoscenza di tutte le sanzioni emesse e ciò potrebbe non solo limitare dal punto di vista operativo, ma anche determinare l'arrivo di possibili cartelle esattoriali, i cui importi risulterebbero notevolmente aumentati rispetto a quelli originari.
Il presente articolo vuole essere una guida semplice e di facile comprensione per aiutare i privati cittadini a verificare la propria posizione, allontanando così la minaccia di sgradite cartelle esattoriali.

 

Come fare per verificare i carichi fiscali pendenti

Per poter effettuare una verifica del proprio profilo contabile, è possibile fare richiesta per l'ottenimento del Certificato dei Carichi Pendenti Agenzia Delle Entrate, chiamato anche Certificato Unico Debiti Tributari. Si tratta di un documento attestante la presenza di eventuali debiti in capo al contribuente, relativi a imposte sia dirette che indirette; questo tipo di pendenze risultano da atti o da contestazioni in corso non ancora saldate, oppure da situazioni già definite ma ancora non perfezionate.
Essendo una carta strettamente riservata e personale, sarà direttamente il soggetto a dover presentare l'istanza, senza avvalersi di alcun intermediario, a meno che non sussistano situazioni di impossibilità; in tal caso è possibile fare una delega firmata in originale e completa di copia del vostro documento d'identità. In via alternativa, sono accettate anche richieste inviate tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o a mezzo posta elettronica certificata (PEC), avendo cura di sottoscrivere l'allegato con firma digitale.
La richiesta dovrà essere presentata completa di bollo presso l'ufficio competente, sulla base del proprio domicilio fiscale, utilizzando il modello di presentazione disponibile online e scaricabile gratuitamente, dopo aver effettuato una verifica dei dati inseriti.

 

Quando utilizzare il certificato

Come già anticipato, si tratta di un documento che può essere richiesto in taluni contesti lavorativi. Nello specifico, la verifica dei Carichi Pendenti Fiscali si utilizza in operazioni specifiche che coinvolgono ditte e imprese individuali, come conferimenti, scissioni o fusioni.
La cessione d'azienda può essere considerata una delle circostanze più attinenti all'argomento, in cui è importante verificare che un determinato soggetto non abbia commesso alcuna violazione alla data odierna, con possibilità di controllare un arco temporale che copre fino a due anni a ritroso. Nell'ipotesi in cui si dovessero riscontrare dei debiti, si configurerebbe una situazione in cui il cessionario acquirente verrà considerato responsabile in solido con il cedente.
Il certificato in questione è utile anche in specifici rapporti contrattuali di natura aziendale, specialmente quando si deve intavolare una collaborazione e si configura l'esigenza di comprovare l'affidabilità tributaria di una della parti coinvolte.
Per eventuali approfondimenti sull'utilizzo di questo documento, si rimanda al Decreto Legislativo n. 14/19 presente nel Codice della Crisi di Impresa e dell’Insolvenza.

 

Il contenuto del certificato

L'ufficio competente si occuperà di effettuare delle vere e proprie interrogazioni direttamente al sistema informativo centrale dell'anagrafe tributaria che, sulla base dei dati in possesso, certificherà l'eventuale presenza di pendenze derivanti da atti notificativi non ancora saldati.

Ogni voce sarà completa di tutti i riferimenti necessari per la sua comprensione, come ente emittente, numero di riferimento, anno, importo del debito, maggiorazioni e data di notifica.

In conclusione, il certificato carichi pendenti è un documento di fondamentale importanza per ogni soggetto contribuente, in quanto fa riferimento al proprio personale cassetto fiscale. Le modalità di richiesta sono semplici e piuttosto rapide e si aggirano in un range medio di circa 30 giorni, ma è comunque consigliabile attivarsi con congruo anticipo per evitare di incappare in spiacevoli imprevisti.