Come smaltire toner e cartucce

Quando si parla dell’utilizzo delle stampanti, è necessario mettere in primo piano alcuni aspetti tecnici. In questo novero, rientra lo smaltimento corretto dei toner e delle cartucce. Non importa che si utilizzino cartucce per stampante Epson o prodotti di altre marche: si tratta di un obbligo previsto dalla legge. Ecco perché è il caso di informarsi su come gestire il conferimento una volta completato l’utilizzo.

 

Toner e cartucce: ecco cosa sapere

Quando si discute dello smaltimento di toner e cartucce, è necessario rammentare che questi prodotti sono considerati rifiuti speciali. Per la precisione, si tratta di RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). A tal proposito, è doverosa una precisazione e il focus sul fatto che, sia le cartucce sia i toner, non rientrano nel novero dei rifiuti pericolosi (la classificazione in questione è stata messa in primo piano a seguito dell’entrata in vigore del Decreto Legislativo 152/2016).

Chiarito questo aspetto, è il caso di sottolineare che la procedura di smaltimento di toner e cartucce prevede approcci differenti a seconda di chi è l’utilizzatore. Ecco gli step da considerare:

  • Utenti privati: gli utenti privati che terminano le cartucce della propria stampante non devono buttarle nel sacco dei rifiuti indifferenziati. Essenziale, infatti, è recarsi presso le apposite isole ecologiche presenti in diverse zone di tutte le città.
  • Aziende: la situazione delle realtà aziendali è decisamente diversa e il motivo principale è la quantità di consumabili utilizzati. Le aziende che terminano le cartucce hanno la possibilità di raggruppare questi prodotti in appositi contenitori noti con il nome di ecobox. La loro permanenza nei suddetti recipienti può andare avanti per 12 mesi. Solo i soggetti autorizzati hanno la possibilità di procedere poi allo step finale del conferimento.

 

Smaltimento dei toner: tutti i casi

Parliamo ora nel dettaglio della procedura da seguire per il corretto smaltimento dei toner. Anche in questo frangente, si ha a che fare con due casi diversi, ossia quello dell’utente privato e quello dell’azienda/titolare di Partita IVA.

  • Toner a uso domestico: quando si completa l’utilizzo di un toner a uso domestico, il punto di riferimento per lo smaltimento è la già citata isola ecologica.
  • Toner utilizzati da un’azienda o da un libero professionista: come nel caso delle cartucce, anche in questo frangente si parla di un approccio diverso per lo smaltimento dei prodotti. Il punto di riferimento è l’impresa che si occupa della gestione dei rifiuti urbani nella città dove l’attività ha sede. La procedura non finisce qui. Essenziale, infatti, è che l’impresa di gestione dei rifiuti rilasci all’azienda un documento avente il fine di attestare l’avvenuto ritiro dei rifiuti. Il documento in questione andrà conservato dall’azienda o dal libero professionista per cinque anni. Il documento in questione è noto con il nome di FIR (Formulario di Identificazione del Rifiuto). Grazie ad esso, è possibile parlare di una tracciabilità completa del rifiuto.

 

Le sanzioni

Per completare le informazioni in merito allo smaltimento dei toner e delle cartucce, è necessario soffermarsi anche sulle sanzioni in cui si incorre nel momento in cui si abbandonano i suddetti rifiuti nell’ambiente.

Nei casi in cui a essere sorpreso ad abbandonare questi rifiuti speciali dovesse essere un privato cittadino, si parlerebbe di una sanzione amministrativa dell’ammontare massimo di 3000 euro (e della conseguente rimozione delle cartucce e dei toner con successivo inizio della procedura di corretto smaltimento).

Quali sono, invece, le sanzioni da considerare nel caso in cui l’illecito dovesse essere commesso da una realtà aziendale? In tali situazioni, l’ammontare raddoppierebbe e l’imprenditore/libero professionista potrebbe andare incontro a problemi di carattere penale.