Antiriciclaggio: più segnalazioni per operazioni sospette, ma ancora troppe violazioni

Dal recente rapporto annuale della UIF è emerso che le segnalazioni da parte di commercialisti ed esperti contabili su operazioni sospette hanno subito un decisivo aumento. Si è infatti passati da 148 segnalazioni dei commercialisti nel 2014 a 1497 nel 2015: un incremento di 911,5 punti percentuale. Numeri considerevoli si sono registrati anche tra: consulenti del lavoro, avvocati, studi associati e società interprofessionali.

Il segnale di una maggiore consapevolezza sul rispetto delle principali procedure antiriciclaggio è sicuramente positivo, tuttavia c’è ancora un ampio margine di miglioramento.

Questo incremento considerevole di segnalazioni da un anno con l’altro è da ricercarsi principalmente nell’introduzione del Voluntary Disclosure, la procedura di collaborazione volontaria per la riemersione dei capitali e delle attività detenute all’estero. Infatti, su 6.782 segnalazioni, più di 2.500 sono state inviate dagli stessi professionisti del settore.

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Foto da sostariffe.it

 

Certo, i risultati di queste collaborazioni spontanee sono stati molto positivi dal momento che dalla Svizzera sono stati recuperati 41 miliardi e 468 milioni di euro, dal Principato di Monaco 600 milioni di euro, da Singapore un miliardo e 131 milioni e dalle Bahamas 2 miliardi e 181 milioni di euro. Coinvolti in queste segnalazioni anche San Marino, Hong Kong, Lussemburgo, Bermuda, Antigua, Dubai, Panama, Austria, Isole Vergini e Liechtenstein.

Ma il Voluntary Disclosure non basta per scongiurare la violazione delle norme antiriciclaggio da parte dei professionisti. Sono ancora molti infatti gli studi commercialisti che si rifugiano dietro alla scusa della troppa burocrazia e di un rapporto di fiducia e riservatezza con il cliente per evitare di occuparsi di tutte le procedure richieste dalla normativa, sottovalutandone però i rischi. Al mancato ottemperamento delle normative contribuiscono anche l’assenza di un’adeguata formazione del personale e di rigorose procedure interne.

Controlli e sanzioni sono sempre dietro l’angolo e possono colpire tutti: meglio dunque avvalersi di consulenti esperti in grado di gestire al meglio e nel pieno rispetto della legge questo aspetto fondamentale della propria attività di studio.

 

Articolo scritto in collaborazione con Alavie