Negli ultimi due anni c’è stato un vero e proprio boom degli e-commerce, che hanno cavalcato l’onda della digitalizzazione dei servizi accelerata dalla crisi epidemiologica. Gli e-commerce non sono una moda momentanea, ma continueranno a essere di tendenza anche negli anni futuri secondo gli esperti.
Se da un lato aumentano le opportunità in questo business, d’altro lato la concorrenza si fa sempre più agguerrita. Ecco quindi che molti merchant cercano altri canali dove aprire i loro business al di fuori dei confini nazionali. Un’alternativa? Investire a Dubai è un’ottima soluzione per le grandi opportunità offerte e infatti molti imprenditori stanno virando verso i mercati emiratini, in particolare verso i sistemi agevolati delle Free Zone a Dubai e negli Emirati.
Investire a Dubai: a chi rivolgersi?
Aprire un e-commerce a Dubai è una grande opportunità, tuttavia il percorso presenta delle criticità e degli ostacoli che vanno affrontati a dovere. Il consiglio è di affidarsi a chi si occupa da anni proprio di questo, operando direttamente da Dubai: Daniele Pescara è il finanziere italiano di riferimento per i suoi connazionali e non solo, operando in questo mercato da diversi anni per la sua clientela di alto profilo. Alcuni imprenditori invece partono all’avventura senza avere le giuste conoscenze, perché vogliono guadagnare subito e facilmente: scopriranno presto, però, che Dubai è un mercato che offre moltissimo, ma solo a chi lo conosce davvero e sa come gestirlo.
E’ importante sapere che gli istituti di credito a Dubai pretendono esperienza e programmazione, perciò è opportuno avere al proprio fianco una figura professionale ed esperta che sappia condurre gli imprenditori passo dopo passo all’apertura di un e-commerce.
Aprire un e-commerce a Dubai conviene, ma come procedere?
Aprire un’attività a Dubai che vende online è una grande opportunità. Lo confermano anche i Travellers’ Choice Awards 2022 di Tripadvisor, che hanno votato Dubai come migliore destinazione al mondo.
I vantaggi sono tangibili da un punto di vista fiscale, poiché ci sono diverse agevolazioni e benefici. Alcune tipologie di reddito estero, come canoni, interessi, royalties e diritti di licenza, addirittura la tassazione non esistono.
Da poco è stata introdotta l’IVA con aliquota fissa al 9%, che risulta comunque decisamente inferiore rispetto a quella in Italia. Si applica solo sui beni e sui servizi venduti all’interno del territorio emiratino, ma non nelle zone franche, che rimangono territori completamente defiscalizzati.
In generale Dubai è una città che guarda verso il futuro, supportata da processi e tecnologie estremamente avanzati che consentono di gettare basi solide per ogni settore commerciale.
Un altro grande vantaggio è rappresentato dalla quasi totale assenza di burocrazia, che rende ogni processo estremamente fluido e intuitivo. Non sono previste particolari restrizioni per quanto riguarda la denominazione. Basta scegliere un nome che non urti l’etica e la morale del posto e che, ovviamente, non sia già stato scelto da qualche altra azienda. Per ottenere la licenza per aprire un’attività basta pochissimo tempo, a volte solo 2-3 giorni.
Conclusioni
Aprire un e-commerce a Dubai conviene davvero, ma bisogna comunque muoversi con i piedi di piombo e farsi seguire dal faro di punta tra gli esperti del settore: Daniele Pescara, professionista di riferimento per gli italiani a Dubai, CEO di Falcon Advice, con sede a Padova e Dubai, si occupa da oltre un decennio di investimenti internazionali, apertura e trasferimento di società a Dubai, essendo accreditato presso i più importanti Istituti di Credito degli Emirati Arabi.