Per cercare di sfruttare al meglio tutte le potenzialità di internet, è necessario avere alcune conoscenze di base che permettano di operare nel pieno rispetto dei limiti legali. Per questo motivo la normativa nazionale applicata al web è molto importante per chi decida dai fare di questo strumento la propria professione.
Oltre alle conoscenze di base, poi, ci sono alcuni concetti un po’ più specialistici che meritano comunque di essere appresi. Uno fra questi, in particolare, è proprio quello delle licenze commons creative. Questi permessi non sono altro che la possibilità di disporre di un diritto che la legge assicura al titolare di un diritto d’autore o di opera dell’ingegno. In particolare sono ben conosciuti i limiti del Copyright e questa tipologia di licenza rappresenta una possibile alternativa a questa soluzione. In sostanza è la legge che attribuisce al titolare del diritto, la possibilità di disporne come meglio crede.
Per questo motivo oggi sono molti i casi in cui si decide di optare per le licenze commons creative. In sostanza esse rispecchiano la formula nota come “alcuni diritti riservati”, in particolare sarà proprio il titolare a decidere le sorti della propria opera. La sigla CCPL, quindi, permette subito di capire che ci si trova davanti ad un prodotto la cui riproduzione e diffusione è stata esplicitamente permesse dal titolare preventivamente. In questo modo si rendono subito chiari i limiti pendenti sul diritto d’autore e si permette a chi usufruisce dell’opera di compiere alcune determinate operazioni sulla stessa.
I vincoli che possono essere posti in essere con questa tipologia di licenza sono molto variabili. In sostanza è rimessa alla volta dell’autore la possibilità di stabilire alcune clausole particolari. Molto spesso, ad esempio, viene concessa la libera riproduzione dell’opera a chiunque ne sia interessato, con il limite però di non poter modificare in alcun modo la stessa.
In alcuni casi, poi, l’unico limite posto alla riproduzione è quello che non vi sia una principale motivazione economica all’operazione posta così in essere. In questo caso vuol dire che l’opera sarà liberamente accessibile a tutti e chiunque potrebbe riprodurla e distribuirla per conto proprio, purché non sia spinto da motivazioni di tipo commerciale.
Queste particolari forme di licenze sono state create negli Stati Uniti da un’organizzazione omonima che non è a scopo di lucro e sono poi state adattate anche per il nostro Paese. Il gruppo di lavoro che vi è dietro cerca di promuovere l’utilizzo di questa tipologia di licenze ma non svolge alcun tipo di consulenza legale in merito. Semplicemente cerca di smuovere riflessioni positive su quelle che sono state le motivazioni di base che hanno portato alla loro creazione.
In sostanza si cerca di fornire al titolare di un diritto d’autore la possibilità di scegliere in piena autonomia le limitazioni da apporre alle proprie opere, senza dover necessariamente fare riferimento al metodo del copyright per cercare di tutelarsi anche sotto un profilo economico.
Per questo motivo le licenze commons creative stanno prendendo sempre più piede anche Italia e sono molti i soggetti che si orientano su questa possibilità.